Quante sono le azioni intraprese dai pazienti nei confronti di medici e strutture sanitarie per casi di malasanità? E quanti di questi si risolvono?
Se ci affidiamo ai numeri nudi e crudi, su più di 30.000 azioni, solo un misero dieci per cento si risolve a favore dei pazienti.
Su questi stessi dati, Ivano Giacomelli, ovvero il Segretario Nazionale del Centro per i Diritti del Cittadino, offre una lettura più articolata e realistica. Per Giacomelli è importante non sminuire sia i casi di malasanità, che l’attenzione dei medici nei confronti dei corsi di aggiornamento.
Se quindi Giacomelli riconosce un’attenzione specifica delle strutture al problema, ricorda anche grazie alla legge Gelli, la responsabilità civile viene gestita adesso dagli ospedali, mettendo al riparo i medici da eventuali cause contro di loro. Tutto ricade sugli ospedali, sempre più in difficoltà nel trovare compagnie assicurative in grado di garantire assicurazioni adeguate.
L’aggiornamento per i medici offre a Giacomelli un dato altrettanto preoccupante: solo il 54 per cento degli operatori sarebbe in regola.
Il sistema sanitario purtroppo non gode di buona salute e siamo d’accordo con Giacomelli: non è più possibile criminalizzare chi denuncia casi di malasanità.