Sono diversi e differenziati i casi in cui gli incidenti su strada che coinvolgono motociclisti riguardano direttamente o indirettamente la condizione del manto stradale e più in generale la manutenzione del tratto di strada interessato.
Emblematico il caso della sentenza n. 13948 del 7 luglio 2016 di cui parlò anche il quotidiano La Stampa e dove le condizioni precarie di un Guard Rail causarono la morte di un motociclista.
In quel caso, sia in Tribunale che in Corte D’appello, le richieste di risarcimento non vengono ritenute valide. L’impatto con il Guard Rail veniva quindi considerato secondario rispetto alla perdita di controllo della moto stessa, che era avvenuta prima. Il Guard Rail, seppur disastrato, non avrebbe potuto evitare la forza dell’impatto né è considerabile determinante per un incidente la cui responsabilità è ascrivibile in prima istanza proprio al danneggiato.
Ma i casi come dicevamo sono diversissimi e la recente ordinanza n. 22801 del 29/10/2017 della Terza sezione civile della Corte di Cassazione, di cui parla anche Automoto con una news, racconta una storia diversa.
Il motociclista in questo caso subisce l’amputazione di un braccio dopo aver perso il controllo della moto. Durante la caduta impatta contro un Guard Rail visibilmente deformato e in una posizione anormale. È lo scontro con lo stesso a causare il taglio dell’arto e quindi l’amputazione successiva.
Anche in questo caso l’incidente stradale è responsabilità del motociclista che, come nel primo caso, perde il controllo del veicolo a due ruote, ma il fattore causale attribuito al Guard Rail sconnesso ha per forza di causa scatenato conseguenze molto più gravi rispetto ad un impatto che si fosse verificato senza quella deformazione.
Il comune in questo caso viene ritenuto responsabile parziale della vicenda e dell’aggravamento delle condizioni del danneggiato.