Abbiamo già parlato della diffusione degli Smartwatch e della loro conseguente applicazione in campo assicurativo.
La diffusione dei dispositivi Smart può sicuramente garantire un’efficienza prima impensabile nel tracciamento di un utente, per esempio un minore in difficoltà, una persona dispersa o più semplicemente un sistema di controllo che garantisca ad un nucleo famigliare di aumentare il livello di sicurezza dei suoi componenti.
Quello che le aziende evitano di affrontare, oltre ai benefici, sono i pericoli che possono correre gli utenti in termini di diritti, privacy e gestione correlato dei dati ricevuti.
Alle assicurazioni conviene fornire dispositivi gratuiti per monitorare la salute dei clienti. Il monitoraggio sulla salute dei propri utenti, fatto attraverso braccali smart per il fitness, consente di connettere il livello di salute dell’utente al premio assicurativo. Vite più lunghe significa per le compagnie un guadagno maggiore in termini di tempo, perché è ovvio che il premio assicurativo sulla vita verrà erogato più tardi. Allo stesso tempo si tende a distinguere sin da subito la società in base allo standard di vita, che è anche uno standard socioeconomico.
Inoltre, nei pacchetti offerti dalla compagnia John Hancock di cui parlavamo nell’articolo precedente, si ricevono premi e sconti in base al proprio rendimento sportivo, monitorato dal dispositivo smart.
Sembra a tutti gli effetti un incentivo per tenersi in forma, ma in realtà nasconde una seconda lettura, legata alle condizioni fisiche e sociali degli utenti. Se sei in perfetta forma e soprattutto puoi permetterti di mantenerla, potrai accedere ai pacchetti agevolati. Se hai problemi fisici, impedimenti di vario genere, difficoltà motorie e via dicendo, l’assicurazione del futuro potrebbe non essere per te.